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Dopo una decina d'anni la Chevrolet Camaro sta per tornarte in Italia, nella versione coupé e in quella, più spettacolare, Convertible. Venduta a "soli" 44.370 euro, questa muscle car scoperta ha una potenza di 432 cv.
CONTROCORRENTE Il prossimo 3 novembre la Chevrolet festeggerà il suo 100° compleannoe a soffiare sulle candeline ci sarà anche la Chevrolet Camaro Convertible, che arriverà sul mercato poco prima, durante il mese di ottobre, a braccetto della variante Coupé. La Camaro mancava dal nostro listino da una decina d’anni e il suo ritorno va un po’ controcorrente. In un’epoca in cui le parole d’ordine sembrano essere downsizing e minimalismo, la Chevrolet Camaro resta fedele al suo status di muscle car, facendo incetta di superlativi assoluti, con un look sopra le righe e una scheda tecnica che snocciola, uno dopo l’altro, numeri che lasciano a bocca aperta.
GIROTONDO La carrozzeria è esagerata in tutto, a partire dalle dimensioni. Con una lunghezza di ben 484 cm e una larghezza di 192 cm, la Chevrolet Camaro Convertible sembra un po’ l’Obelix della categoria. E le forme non fanno niente per mascherare gli ingombri, cercando anzi di stupire anche il pedone più distratto con forme scolpite e tagli audaci. Osservando la Chevrolet Camaro Convertible da ferma ci si ritrova a girarle attorno più volte, un po’ come le mosche attorno al lampadario, scoprendo ogni volta una prospettiva particolare su cui vale la pena di soffermarsi.
FRONTE E RETRO Il frontale è l’elemento che cattura di più l’attenzione, disegnando una V ampia e assumendo un’espressione grintosa. I parafanghi spallatissimi, che coprono a malapena i cerchi da 20”, e il cofano ingobbito come un bisonte alla carica rincarano la dose, dando alla Chevrolet Camaro Convertible una notevole presenza scenica. Sul fronte opposto la coda non è da meno, alta, massiccia e movimentata da un sottile spoilerino, oltre che da un estrattore da cui spuntano due grossi terminali di scarico.
BELLA SCOPERTA Nella parte alta, la Chevrolet Camaro Convertible sfoggia una capote in tela che gira attillata sopra l’abitacolo facendo perdere solo un po’ della pulizia delle linee che caratterizza invece il tetto della Camaro Coupé. Nel complesso, però, la sua linea più pesante non stona tanto, perfettamente in sintonia con l’aria muscolosa delle lamiere. Neanche a dirlo, la Chevrolet Camaro Convertible è molto più fascinosa una volta ripiegato il tetto, operazione che avviene elettricamente, dopo aver sbloccato una maniglia, e che richiede una ventina di secondi.
TUTTO SOTTO CONTROLLO Se la carrozzeria è molto moderna, nell’abitacolo non manca invece qualche richiamo al glorioso passato, con un cruscottino supplementare piazzato dietro la leva del cambio che raccoglie quattro indicatori (pressione e temperatura dell’eolio, temperatura dell’acqua e voltmetro). Dal canto suo, anche la plancia sfoggia forme importanti, con due grandi strumenti squadrati dietro il volante e con la console centrale che si sporge in avanti come se volesse avere appuntata al petto una medaglia al valore.
MR MUSCOLO La Chevrolet Camaro Convertible non fa solo finta di essere una muscle car e sotto il cofano nasconde un V8 da ben 6,2 litri. Per questo motorone si parla di 432 cv e 569 Nm quando la trasmissione è manuale a sei marce, mentre potenza e coppia scendono a 405 cv e 556 Nmcon il cambio automatico, sempre a sei rapporti. Nel primo caso lo scatto da 0 a 100 avviene in 5,4 secondi e nel secondo sono invece necessari due decimi in più, con una velocità massima che è sempre e comunque di 250 km/h.
FA LA DURA Per gestire al meglio tutta questa birra nonostante l’assenza del tetto, la Chevrolet Camaro Convertible presenta rinforzi nei punti strategici, come a livello della cornice del parabrezza e del tunnel centrale, oltre a due nuovi elementi scatolati a V a supporto del pianale. La cura ricostituente fa salire chiaramente il peso, che si attesta a 1890 kg, circa 120 in più rispetto alla sorella coupé. Le sospensioni degli esemplari destinati all’Europa hanno una taratura specifica, più rigida di quella scelta per gli States, e il nome in codice FE4. Quest’assetto prevede ammortizzatori più frenati e barre stabilizzatrici da 23 mm all’anteriore e da 24 mm al posteriore.
OK, IL PREZZO E’ GIUSTO! In mezzo a tanti numeri, il prezzo è però quello su cui vale la pena di soffermarsi di più. La Chevrolet Camaro Convertible costa infatti 44.370 euro, cifra a dir poco competitiva, anche se sensibilmente superiore rispetto al prezzo di listino americano. I conti si fanno in fretta: dalle nostre parti con quei soldi si comprano solo sportive di rango inferiore, molto meno potenti e scenografiche. Chiaramente, il rovescio della medaglia è rappresentato da costi di gestione molto elevati. Tuttavia, pronosticando una buona tenuta del valore a livello di usato almeno nel medio periodo, la Chevrolet Camaro Convertible può essere un acquisto che si fa non solo con gli occhi e con il cuore (oltre che con il piede destro e con i timpani…) ma anche con il portafoglio.
MEGLIO DAVANTI Salendo a bordo della Chevrolet Camaro Convertible è difficile non restare rapiti per qualche secondo dalle forme originali degli arredi. Se l’occhio ha la sua parte, non si può però dire sempre lo stesso per i polpastrelli, visto che qua e là si notano plastiche un po’ cheap. D’altro canto si sa che gli standard americani sono inferiori a quelli europei in fatto di materiali e per come si pone la Camaro non ci si può nemmeno lamentare troppo. Quanto all’abitabilità, il quadro è molto positivo per il pilota e per il suo secondo, che hanno spazio da vendere in ogni direzione, mentre per chi viaggia dietro la situazione è meno rosea. I centimetri infatti scarseggiano e solo due ragazzini possono reggere per un lungo viaggio senza patire tanto.
TETRIS E a proposito di spazi stretti, la Chevrolet Camaro Convertible non si dimostra certo una cittadina modello. Le dimensioni elevate e il taglio della carrozzeria rendono difficile capire quali siano i margini di manovra e i sensori di parcheggio sono una vera benedizione quando ci si deve incastrare la macchina tra altre due a mo’ di Tetris. Ciò non toglie che muoversi in città con la Chevrolet Camaro Convertible dia una certa soddisfazione, quanto meno se si ha dentro una certa punta di esibizionismo. A ogni semaforo rosso si hanno addosso cento sguardi degli altri automobilisti e dei passanti, con la macchina che diventa inesorabilmente la primadonna, complice anche il sordo ronzio del motore.
A TUTTA FORZA Proprio il V8 è protagonista assoluto in ogni momento della guida. Forse non sarà rapido a salire di giri e capace di acuti squillanti come certa concorrenza europea ma ha un’erogazione incredibilmente corposa e piena a tutti i regimi. Già ai bassi basta accarezzare l’acceleratore per sentire una spinta possente dietro la schiena e ai medi tira fuori gli artigli alla grande, facendo quasi dimenticare che si è al volante di una macchina da circa 1,9 tonnellate. Il tutto con una colonna sonora adeguata, anche se il top sarebbe forse avere uno scarico più aperto, capace di rendere il vocione ancor più basso e cupo.
E’ DURA FAR DA SE’ Quando si affronta il misto si può tranquillamente inserire la terza e dimenticarsi del cambio, che tra l’altro non è tra i particolari più in palladella Chevrolet Camaro Convertible. La corsa della leva è corta ma gli innesti sono un po’ contrastati. Forse è solo una questione di rodaggio ma nel dubbio io comprerei la versione automatica, che costa circa 2.000 euro in più e ripaga la spesa con un maggior comfort nella guida tranquilla, quella che si adotta quando ci si vuole godere il panorama e il vento nei capelli (che non è poi nemmeno tanto, almeno fino a che si rispettano i limiti del codice). In ogni caso il cambio automatico se la cava bene anche quando ci si vuole togliere il prurito al piede destro, rispondendo senza grande ritardo agli affondi sull’acceleratore e ai comandi manuali trasmessi tramite le levette al volante.
ISTRUZIONI PER L’USO In fondo però non si deve pensare certo alla Chevrolet Camaro Convertible come a una sportiva estrema, da guidare con il coltello tra i denti. Anche se il suo assetto rappresenta un ottimo compromesso e il telaio è molto equilibrato, massa e dimensioni tarpano un po’ le ali quando vengono propositi bellicosi. Meglio insomma godersela stuzzicando di tanto in tanto il V8 sornione o partendo magari in stile dragster a qualche semaforo.