Silurino su misura, la piccola sportiva calza come un guanto sul pilota che si trova così ad avere due gambe da 345 cavalli. Splendido giocattolo per tutti i giorni, equilibrista delle curve ma pratica, si adatta a tutto, persino a trasportare Fufi.
TRE, DUE, UNO... Sarà che non vado pazzo per le auto scoperte, ma la Z4 Coupé ha anche più fascino della versione con il tetto in tela. Rimangono la Z disegnata dalle pieghe della carrozzeria sulla fiancata sinistra e le proporzioni canoniche della sportiva, con il muso lungo e la coda corta. L'abitacolo pesa sulle ruote posteriori, è quasi accucciato verso la coda con la linea della portiera obliqua che sottolinea lo squilibrio e il tutto fa un gran sangue a vedersi.
GOBBA? QUALE GOBBA?La coda, poi, è proprio il suo lato migliore. Larga, con le luci disegnate a mo' di mascherina di Diabolik, il doppio doppio scarico e il lunottino che si stringe verso il basso. A rendere tronca la coda pensa il profilo del portellone che sembra strizzato da una manona ricavandone uno spoiler importante. La vista di coda permette di apprezzare anche le due gobbette sul tetto, con la pince in mezzo per vestire su misura i due ospiti.
PIU' SPORT PER TUTTI La coda nasconde anche un vero bagagliaio, capace di 245 litri, ingombrato sul lato destro da un bubbone che nasconde batteria e kit per la riparazione delle forature (utile per fori fino a 6mm di diametro). Sportiva pratica, consente anche a chi ha un cane di taglia medio-piccola di portarlo nel bagagliaio senza che il vicino richieda l'intervento dell'ENPA, e di ospitare in tutta sicurezza anche un sedile per bambini sul lato del passeggero, richiedendo magari gli attacchi Isofix e ricordandosi di disinserire l'airbag.
DETTAGLI DI M E sulla Z4 Coupé si ripete l'effetto Z3 coupé, quello di indossare un abitino con le ruote tagliato da un abile sarto intorno al pilota. La Z4 è però più spaziosa e meno giocattolosa all'interno, più macchina, e l'effettoattillato è meno evidente. La plancia è quella della Z4, con le due palpebre davanti al pilota, l'eventuale schermo a scomparsa per navigatore Gps e la fascia che corre da parte a parte, per l'occasione rivestita in pelle stampata con il disegno della fibra di carbonio. I comandi della climatizzazione e le maniglie interne sono impreziositi da un rivestimento galvanico cromato lucido e completano il pacchetto M il volante a tre razze, i sedili sportivi e la leva del cambio con il pomello retroilluminato.
UN CUORE DI M Il vero giochino M(otorsport) sta però sotto le linee taglienti, ben celato. Il sei cilindri 3.2, per esempio, spara fuori 343 cavalli a 7900 giri, con 365Nm a 4900 giri di cui più di 240Nm disponibili già a 1000 giri. Legato affettivamente al cambio manuale a sei marce per un rapporto finale corto, consente a un buon pilota di raggiungere i 100 km/h da fermi in 5 secondi, lo stesso tempo che impiega per l'80-120km/h in quarta, per tenere poi giù tutto il gas fino ai 250 km/h autolimitati.
BLOCCO DEL TRAFFICO La potenza è tenuta a bada dal differenziale autobloccante variabile M con blocco fino al 100% di una ruota che sostituisce anche il DTC, il controllo elettronico di trazione. Dal differenziale, i 343 cavalli finiscono a ruote taglia 18 pollici con gomme posteriori 255/40 ZR 18, più larghe e sportive delle anteriori che indossano gomme taglia 225/45 ZR 18, tutte dotate di avvisatore di anomalie nella pressione di gonfiaggio e cerchi che evitano di perdere le gomme in caso di foratura.
DA 100 A ZERO Dietro ai bei cerchi M, con cinque razze sdoppiatesottili e leggere a vedersi, si notano i grandi dischi autoventilanti e forati dell'impianto frenante compound, derivato da quello della M3 CSL, taglia 345mm all'anteriore e 328mm al posteriore, con spessori di 28 e 20mm rispettivamente. Un impianto che non scherza, in grado di fermare la Z4 coupé M in 34 metri a 100 orari, pari a 2,5 secondi, la metà del tempo necessario a raggiungerli. Novità anche per le sospensioni, con un inedito braccio trasversale in alluminio fucinato per il McPherson anteriore.
ORO A 18K La Z4 Coupé M costa 59.850 euro, esattamente 18.000 euro in più rispetto alla Z4 Coupé 3.0si. La dotazione di serie è però completa e comprende fari bixeno, airbag frontali e laterali, climatizzatore automatico, radio CD, computer di bordo, sedili sportivi in pelle, volante multifunzione, sistema di rilevamento della pressione dei pneumatici e luce di stop bi-stadio. Oltre a tutta la dotazione M, cavalleria compresa.
COME VA È sempre una bella sensazione quella di sedersi all'interno di una Z Coupé, che sia 3 o 4. È tutto su misura, sembra davvero di indossare una protesi bionica con cui correre fino a 250km/h. Nemmeno l'uomo bionico da sei milioni di dollari faceva tanto... Tutto su misura ma su misura per tutto, con spazi per tenere a portata di mano le cose che servono e la praticità dell'auto per tutti i giorni, sempre che due posti siano sufficienti.
DUE GOBBE, UNA CAPANNA Un habitat perfetto per due, o per uno se il passeggero è debole di stomaco. Anche se la Z4 Coupé M ha due velocità. Quella comoda, da tutti i giorni, compatta per fare l'anguilla nel traffico e con il motore sempre pronto a dare il meglio di sé, rendendo nota la sua disponibilità grazie a un rombo sordo che entra nell'abitacolo ai bassi regimi. Una libidine, anche se la Z3 Coupé M, aveva un poco più di rombo che non guastava. E poi la marcia V.M. 18, quella che scatena i 343 cavalli e le sue doti telaistiche.
EQUILIBRISTA Rispetto alla precedente M Coupé, la Z4 ha tutt'altro equilibrio. I pesi sono al 50% sui due assi e si sente, con la capacità di perdonare manovre sbagliate in curva senza nemmeno battere ciglio e spostando i limiti sempre più in alto. Anche sul bagnato, la Z4 Coupé M mantiene lo stesso aplomb, con la manona del DTC pronta a rimetterla in strada se il pilota è proprio una bestia.
ELETTRONICA DISCRETA In genere, però, il DTC non entra quasi mai in funzione, con una soglia di intervento piuttosto sportiva e un'azione davvero poco intrusiva, giusto quanto serve per rimettere una sbandata che rischia di finire fuori controllo nella giusta traiettoria. Sembra che il sistema tenti di capire se il pilota merita fiducia, lasciandolo controllare la manovra, o se va portato per mano. Per riuscire a ingannarlo per qualche istante dovete provare con lo stacco di ponte, lasciando cioè scorrere l'auto in curva a frizione tirata sollevando di colpo il piede dal pedale in piena curva. La Z4 sbanda un poco ma poi il sistema ci mette una pezza.
UN MISSILE In pista con la Z4 si può andare velocissimi, con limiti davvero spaziali grazie al suo equilibrio. L'armonia perfetta di tutti i componenti viene confermata dalla prova sul circuito nord del Nürburgring: la BMW Z4 M Coupé ha fatto registrare tempi sul giro addirittura inferiori a quelli della BMW M3 e della BMW Z4 M Roadster. Il telaio, in effetti, è quello della versione roadster, una scoperta di quelle con il telaio bello rigido, a cui è stato aggiunto il tetto. Facile immaginare la rigidità del telaio della Z4 Coupé con tutte le conseguenza di precisione di guida e di regolazione delle sospensioni che ciò comporta.
SPORT O TRANQUI Se nella guida di tutti i giorni il settaggio Sport per l'acceleratore e la gestione del motore può risultare fastidioso, a meno che non vogliano tenere sveglie le vertebre cervicali, quando si tiene sempre ben premuto il piede sull'acceleratore, come in pista, avere una risposta più pronta fa solo piacere. Il cambio non è il lato migliore della Z4 Coupé M, un poco gommoso e non velocissimo nella cambiate se non si usa una mano ferma e autoritaria.
A QUOTA 8000 Il sei cilindri 3.2 si lascia strapazzare fino a 8000 giri con il contagiri M a passo variabile attento a indicare quando si può tirare: le scale illuminate in giallo e in rosso limitano il regime ammissibile in funzione della temperatura dell'olio motore e, con l'aumentare della temperatura dell'olio, cresce anche il campo.
SENZA FRENI Con la Z4 Coupé M non è necessario rallentare molto per affrontare le curve e si usano poco i freni, a meno che non la si impegni su un circuito veloce come quello di Monza, per esempio. La frenata è da far volare via il toupé a chi lo indossa, con le pinze che non finiscono più di mordere i dischi e la Z4 che sembra puntarsi sull'asfalto.