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La trazione anteriore sposta le proporzioni e gli spazi BMW, ma non sposta il focus sulla precisione di guida. Nuovi motori e prezzo di attacco interessante per la Serie 2 Active Tourer. Guarda il video
COM’E’ C’è sempre una prima volta e, chi l’avrebbe mai detto, per BMW è arrivato il momento della trazione anteriore. Se la trazione anteriore è una prima volta tecnologica, la BMW Serie 2 Active Tourer è anche una prima volta di BMW in un segmento commerciale più mass market dell’abituale. Mass market non tanto nel prezzo, che rimane premium, ma nel tipo di auto, monovolume compatta che punta alla praticità più che all’emozione. Il target preso di mira da BMW sono i brizzolati con buone possibilità che si sentono ancora pronti per attività sportive e giovani. E mettiamoci anche le famiglie che vogliono un bel marchio sull’auto da passeggino.
FRULLATO Lo stile della BMW Serie 2 Active Tourer è un insieme di deja vu che la ricollegano al gruppo delle sue concorrenti per funzionalità e caratteristiche. La silhouette della coda ricorda la Mercedes Classe B, fianchi e linea dei vetri laterali fanno pensare alla Ford C-Max, c’è chi ci vede la prima Citroen C4 Picasso, la Nissan Tino, la Kia Carens, la Nissan Qashqai... ne ho sentite di ogni genere. Il frontale è il suo lato più BMW anche levando la classica calandra a doppio rene il frontale è il suo lato più BMW, grazie a fari inconfondibilmente BMW (disponibili anche Bi-LED), a belle pieghe sul cofano e a un paraurti con tre sportive bocche di ventilazione. Anche le luci di coda e l’accenno di spoiler sotto al lunotto sono in perfetoo stile BMW ma annegati in un contesto meno originale.
MUSO CORTO, TANTO SPAZIO Rispetto alla tradizione BMW la Serie 2 Active Tourer cambia anche le proporzioni, con sbalzi minimi e cofano drasticamente accorciato rispetto al resto della famiglia. Proporzioni possibili grazie alla trazione anteriore che fa spazio all’interno, all’abitacolo e al bagagliaio. Obiettivo centrato, con 434 centimetri di lunghezza massima (+18 mm rispetto alla BMW Serie 1) la Active Tourer offre tanto volume per i posti anteriori come per quelli posteriori, anche per taglie forti. Tanta aria sopra la testa anche per chi si avvicina ai due metri di altezza e spazio per le gambe anche per gli alti che si siedono sul divano posteriore.
SPAZIO FLESSIBILE Anche i bagagli e chi li deve caricare hanno vita facile, con 468 litri e un gavone sotto al piano di carico che farebbe la felicità di un contrabbandiere o di un appassionato di bici, poiché sotto il piano può stivare il portabiciclette BMW (che si attacca in coda e si abbassa per aprire il portellone) ripiegato con tanto di targa supplementare e luci. 468 litri che si possono modulare grazie al sedile posteriore scorrevole e all'inclinazione regolabile dello schienale (optional) e che diventano 1.510 abbassando il sedile posteriore (diviso 40-20-40). Il sedile scorrevole rende flessibili i volumi ma anche con tanto spazio per le gambe il bagagliaio rimane molto spazioso. Per carichi lunghi (fino a 240 cm) è disponibile tra gli optional la possibilità di abbassare in avanti lo schienale del sedile anteriore destro (195 euro).
MODULO LUNARE Tra le ruote anteriori, ora traenti, si piazzano anche altre novità, una intera nuova famiglia di motori interamente in alluminio tutti con tecnologia TwinPower Turbo. Sono motori che BMW definisce modulari nel senso che alla base c’è un modulo fatto dal cilindro perfetto che, secondo BMW, ha una cubatura di mezzo litro. Perfetto dal punto di vista della termodinamica e della efficienza energetica. Tre moduli uguale motore tre cilindri millecinque, quattro moduli danno un duemila e sei moduli un tremila. I moduli si assemblano così bene che tutta la famiglia condivide il 60% dei componenti e addirittura il 40% tra motori a benzina e motori a gasolio. Tutti i motori sono costruiti dalla medesima linea di produzione con flessibilità dei piani di produzione e la flessibilità sta anche a valle con i medesimi attacchi per tutti i motori, così da essere (quasi) intercambiabili all’interno dei vani motore. Geniale.
PICCOLI MOTORI SPINGONO La gamma dei nuovi motori di BMW Serie 2 Active Tourer parte dal tre cilindri millecinque a benzina della 218i con 136cv, 220Nm a 1.250 giri, 205 km/h, 9,2” nello 0-100 km/h e 4,9 l/100km nel ciclo combinato. La gamma a gasolio parte dal quattro cilindri della 218d con 150cv, 330Nm tra 1.750 e 2.250 giri, 208 km/h, 8,9” nello 0-100 km/h e 4,1 l/100 km. Cambio manuale a sei marce di serie per 218i e 218d, optional automatico a sei marce (218i, 2.000 euro) o otto marce (218d, 2.150 euro). Al lancio sono disponibili anche le 225i (231cv, 350Nm a 1.250 giri) con cambio automatico a otto marce e in arrivo nei prossimi mesi ci sono anche le Active Tourer 220i, 216d e 220d oltre alla trazione integrale xDrive per 220d e 225i.
PRICE ATTACK La 218i apre il listino con una versione di attacco da 26.950 euro, un prezzo interessante considerati qualità e dotazione, con climatizzatore manuale, radio Professional, Bluetooth, iDrive con Controller sulla consolle centrale e Control Display da 6,5 pollici, sensore pioggia, controllo automatico dei fari abbaglianti, volante sportivo, cerchi in lega da 16”, chiamata di soccorso intelligente e l’avvertimento di rischio di tamponamento con funzione frenante City. La gamma 218i continua con i tre allestimenti in comune con tutte le Serie 2 Active Tourer, Advantage, Sport e Luxury con prezzi da 27.950 a 32.600 euro che aggiungono, tra l’altro, il climatizzatore automatico a due zone, Park Distance Control posteriore, le luci fendinebbia, l’Active Cruise Control con funzione frenante e il volante multifunzione. La 218d, probabilmente la più venduta, costa, nei tre allestimenti 30.900, 32.850 e 35.550, quasi tremila euro in più rispetto alla 218i. La 225i costa da 37.300 a 41.550 euro.
COME VA Meglio concentrarsi su frontale e coda della BMW Serie 2 Active Tourer poiché i fianchi, seppur ricchi di sagomature, sono il suo lato meno coinvolgente. Salgo al volo e all’interno trovo il solito, funzionale e accogliente ambiente BMW con il suo più recente design tridimensionale e con tutta la dotazione, di serie o optional, di una moderna auto premium, head-up display incluso. Un ambiente BMW che, negli ultimi anni, ha anche recuperato parecchio terreno sul fronte della qualità percepita da tutti i sensi. E in tutti i sensi.
VEDO BENE La posizione di guida è più alta di 116mm rispetto alla BMW X1 ma non aspettatevi una posizione da tranviere. La Serie 2 Active Tourer è pur sempre una BMW e anche gli amanti della guida bassa come me si trovano a proprio agio. Per ottimizzare la visibilità anteriore in curva, problema di molte sue colleghe, BMW ha scelto la strada del montante che si sdoppia alla base per far spazio a un vetro supplementare piuttosto ampio. Vetro supplementare e posizione del montante azzeccata non mi hanno mai creato problemi di visibilità in curva durante la prova, sui tornanti come nei curvoni.
IL SOLITO RASOIO Potrebbe BMW sbagliare un telaio? Difficile, davvero difficile, non me lo aspetto. Ma non so cosa aspettarmi dalla Serie 2 Active Tourer, anche se BMW ha un precedente importante sulla trazione anteriore targato Mini. Sarà emozionante come le altre BMW? Sicuramente la Active Tourer sarà guardata con un poco di sufficienza dalle sue sorelle ma ha da dire la sua. Una caratteristica tipica delle BMW che è la precisione di guida sulla Serie 2 Active Tourer non manca, non manca per nulla. Come tutte le BMW consente di tenere medie da prova speciale su strada di montagna con margini altissimi.
LEGGERA Si può andare a cannone senza che i controlli elettronici abbiano bisogno di scomodarsi. Per risvegliarli è necessario affondare troppo presto il piede destro sul gas in un tornante bagnato, cioè cercarsela, altrimenti anche il controllo elettronico del sottosterzo non ha quasi ragione di esistere: la Serie 2 Active Tourer fila via precisa e tagliente in traiettoria come le sorelle con la trazione al posteriore senza sbavature anche quando le si chiede il massimo. Tra le curve si sente ben bilanciata e leggera, e leggera lo è anche sulla bilancia con un peso minimo a vuoto di 1320 kg per la 218i e 1375 kg per la 318d. Cosa le manca? Si va davvero forte ma manca quella sensazione da auto da corsa che hanno le altre BMW, quella sensazione di star guidando in pista anche svoltando al semaforo.
FAMILY FEELING Chi acquisterà una BMW Serie 2 Active Tourer non la farà probabilmente per il DNA sportivo BMW ma quanto per il suo blasone, forse non si preoccuperà che la trazione sia anteriore o posteriore. Chi non apprezza le doti dinamiche sportive BMW apprezzerà comunque la sicurezza di un telaio che non ha mai reazioni inaspettate anche mettendocela tutta per provocarla. E apprezzerà che alla sua versatilità e capacità di carico abbina buone doti di comfort. Comfort dinamico, fatto dalla capacità di digerire bene qualsiasi fondo senza rigidità trasmesse ai sedili o senza reazioni che potrebbero mettere in crisi i meno esperti (sono disponibili anche gli ammortizzatori a controllo elettronico per 510 euro). E comfort acustico, con una Active Tourer silenziosa sia nell’aerodinamica sia nel filtrare i rumori meccanici. L’unico neo acustico sta nel rumore di rotolamento delle gomme quando trovano un fondo difficile, situazione in cui si genera una rombosità dalle ruote anteriori che spezza il silenzio.
TUTTO OK Racing feeling a parte, alla BMW Serie 2 Active Tourer non manca davvero nulla del patrimonio genetico BMW. Sterzo con servosterzo elettromeccanico perfetto, freni che trasmettono la sensazione di quanto si sta frenando sia che si vada forte sia che ci si muova in posteggio, cambi ok e tutti i comandi a prova di critica. Anche sul fronte motori, la nuova generazione è lo stato dell’arte della tecnica motoristica. Per la prima prova in anteprima ho messo alla frusta i due motori più adatti alla Active Tourer, il tre cilindri benzina della 218i e il quattro cilindri a gasolio della 218d.
A BENZINA La nuova vita dei motori a benzina con le nuove generazioni dei tre cilindri leggeri, compatti e performanti trova spazio anche nella nuova famiglia BMW. E non delude. Il millecinque ha un funzionamento regolare come un quattro cilindri ma brillante come un tre cilindri e ci si accorge del cilindro mancante soltanto quando lo si spinge verso la zona rossa del contagiri per il classico frullare di tre cilindri. Ma spingersi verso la zona rossa non serve a nulla, il tre cilindri dà il massimo ai regimi più bassi quelli a cui si vive nel 90% delle situazioni traffico, più pronto se scegliete la modalità Sport, più dolce in Comfort ed Eco Pro. A regimi bassi è fluido e ha una spinta piacevolmente robusta, la coppia massima si trova a 1.250 giri, meglio che un motore a gasolio. Lo provo abbinato al cambio manuale a sei marce, con la sua leva un poco lunga ma veloce nelle cambiate, e mi trovo a utilizzare la sesta anche in situazioni a cui avrei pensato a marce più basse. Mi sarei aspettato risultati migliori sul fronte consumi, anche in un tratto in statale dove la guida è tranquilla la media è intorno ai 13 km/litro, anche se vorrei verificare i consumi in una prova su percorsi abituali. Con quasi tremila euro risparmiati rispetto alla 218d ne è una valida alternativa, anche per chi si muove in fretta.
A GASOLIO Il neonato quattro cilindri diesel non fa che migliorare la generazione precedente. Anche nella sua versione da 150 cavalli migliora ancora la spinta del duemila a gasolio ma il vero miglioramento è sul fronte della fluidità, sia la fluidità di erogazione ma soprattutto la fluidità di funzionamento. Vibrazioni e rumorosità sono ridotte davvero ai minimi termini e non soltanto perché ben filtrate all’interno dell’abitacolo, anche all’esterno il nuovo motore brilla per silenziosità anche a freddo. E quanto spinge. Provo la coppia perfetta, abbinato al cambio automatico a otto marce. Non dovete pensare ad altro che scegliere direzione e velocità, del cambio potete dimenticarvene e il motore non tradisce mai. Se avete il piede pesante come me potete utilizzare la leva o le palette al volante giusto per aiutare i freni nelle staccate all’ultimo metro, per il resto la sua centralina di gestione vi legge nel pensiero. La coppia magica garantisce tali soddisfazioni anche affrontando curve e tornanti del Passo Mendola che mi dimentico di mettere alla prova la modalità Sport. Sorry.