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Prova su strada

Audi RS 6 Performance


Avatar di Marco Rocca, il 14/12/15

9 anni fa - Con 605 cavalli ti spara in avanti come un proiettile

Con 605 cavalli ti spara in avanti come un proiettile

DICEVA IL SAGGIO Qualcuno una volta scrisse: “chi si accontenta gode, ma chi gode non si accontenta mai”. Magari non sarà una verità assoluta ma se parliamo di auto sportive probabilmente lo è. Il punto è che i cavalli non bastano mai anche quando, sotto il cofano, ne hai un numero ragguardevole a tre cifre. Diciamo più precisamente 560. Mica noccioline. Eppure, 45 cavalli extra possono fare la differenza.

IL MASSIMO DEL MASSIMO E così la Audi RS 6, incrociatore dei tempi moderni, più volte vincitrice del premio “miglior sfanalatrice dell’anno”, ora, si fregia del nome Performance toccando l’apice del suo sviluppo prestazionale. Noi l'abbiamo provata in anteprima. 

ECCO DOVE CI SIAMO VISTI Il suo cuore rimane il noto V8 4.0 biturbo che equipaggia già S6, S8 Plus e addirittura la Bentley Continental nelle sportellate della classe GT3. Nel caso della RS 6 Performance, le due turbine Twin Scroll, aiutano a raggiungere la mostruosa potenza di 605 cavalli. Un risultato che i tecnici Audi hanno raggiunto lavorando sulla geometria interna dei turbo, aumentando la pressione di sovralimentazione e montando nuove valvole di scarico.

TITANICA Il tutto va a braccetto con 700 Nm di coppia onnipresenti fra i 1.750 e i 6.000 giri (contro i 5.500 della RS 6), che possono diventare addirittura 750 sotto l’effetto dopante dell’overboost. Poi ci sono le prestazioni, quelle che ami sottolineare quando parli della tua auto agli amici: 0-100 in 3,7 secondi (-2 decimi rispetto alla RS 6 liscia) e 0-200 in 12,1 secondi (-1 secondo e 4 decimi) per una velocità massima che, volendo, arriva ad accarezzare i 305 orari.

SEMPRE LEI La trasmissione, invece, non è cambiata di una virgola avvalendosi ancora dell’ottimo Tiptronic a 8 rapporti. Stesso discorso per la trazione, quattro ovviamente, con ripartizione della coppia 40% sull’anteriore e 60% dietro in condizioni normali. Stranamente a richiesta, anche sulla Performance, il differenziale posteriore di tipo sportivo che ripartisce la coppia fra le sole due ruote posteriori.

PNEUMATICHE E NON Anche per il comparto sospensivo c’è possibilità di scelta: di serie sono pneumatiche adattive RS, a richiesta le RS Plus con Dynamic Ride Control, con molle in acciaio e ammortizzatori idraulici regolabili su tre posizioni, per ottenere il massimo tra i cordoli.

LIKE A R8 Dalla supersportiva R8 è arrivato il pulsantino magico posto sullo sterzo, grazie al quale è possibile modificare il comportamento di guida - comfort, auto, dynamic e individual - senza passare dal pomellone del sistema MMI.

COME LA RINOCONOSCO? E poi ci sono i cerchi da 21 pollici specifici, sculture in lega d’alluminio, che personalmente vedrei bene anche in salotto, magari come base per un tavolino. Del resto, se gradite i freni carbo-ceramici, è l’unica misura opzionabile altrimenti il padellozzo antiaderente da 410 mm proprio non ci sta. Un occhio attento noterà anche la calandra single frame a nido d’ape in nero lucido e particolari in color titanio.

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QUI PREZZI Per 125.000 Euro, ovvero 8.000 più della versione liscia, ci si porta a casa, oltre a 605 cavalli, come detto, anche sedili sportivi RS rivestiti in pelle Valcona, il pulsante per la selezione delle modalità di guida posizionato direttamente sul volante e la vernice metallizzata. Le consegne? A partire della prossima primavera. 

DEVI PROVARLA Finché non la guidi non puoi capirlo. La osservi e pensi che sia solo una grossa wagon piena di buchi e prese d’aria, dall’aspetto incavolato che tanto va di moda adesso, comoda per le sparate casello-casello ma lontana anni luce dall’essere a suo agio tra i cordoli. D'altronde 20 quintali in ordine di marcia e quel baule da Amico Blu non sono il massimo della sportività, in teoria. Dove voglio arrivare? Al punto che nonostante i suoi numeri sulla carta fatichino a trovare una coerenza tra di loro, nella realtà le cose stanno ben diversamente.

DISTURBO BIPOLARE Perché poi arriva il momento in cui in pista ci vai per davvero e devo dire che nei 4 km e spiccioli di Vallelunga la Perfomance si è fatta proprio valere. Una qualità che in lei ho sempre apprezzato è la bipolarità, nel senso buono del termine, intendetemi. Puoi andare piano e gustarti l’insonorizzazione dei doppi cristalli laterali, cullato della ricchezza dei suoi interni, oppure scatenare l’inferno nel silenzio di un paesino in piena notte, tirando gli stessi botti dallo scarico che farebbe una WRC in prova speciale.

DUE AUTO IN UNA Scherzi a parte, il bello della RS 6, ancor più in questa variante Performance, è che tra i cordoli viene fuori la belva che alberga in lei. E' precisa di sterzo, svelta a entrare in curva e pure stabile oltre che incollata a terra in fase di percorrenza. La trazione è così elevata che combinare guai è davvero cosa difficile.

PRIMA E’ MEGLIO E poi c’è il motore. I due turbo soffiano aria come dannati. Bisogna tenerlo bene a mente perché il modo più redditizio di guidarla è quello di passare presto al rapporto superiore. Lo so, si vorrebbe godere della sonorità roca e borbottante il più a lungo possibile ma, per quanto i tecnici abbiamo alzato il regime massimo di 200 giri rispetto alla RS 6, (ora siamo a quota 6.800), conviene passare al rapporto superiore già intorno ai 6.000, altrimenti si rischia di continuo il fuorigiri. Ci sono cascato anche io, lo ammetto.

OBBEDIENTE Se sullo 0-100 si fa fatica a capire che c’è il bonus di 45 cavalli, è in allungo che si gode di quel tanto di birra in più che ti lascia più contento di prima. E con il sottosterzo come la mettiamo? In nessun modo perché anche quando dai tanto volante la RS 6 Performance obbedisce. E’ chiaro che contro le leggi della fisica poco o nulla si può, ma il risultato è davvero degno di nota.

VAI DI CARBON Capitolo freni: se comprate la RS 6 Performance per qualche sparata in pista, i carboceramici (optional da 10.000 euro) saranno i vostri più fedeli alleati. Certo è che dopo 4-5 giri tirati bisogna dar loro una boccata d’ossigeno. D’altra parte è lo stesso pedale, più lungo nella corsa, che inizia a suggerirti di alzare il piede. Con i dischi in acciaio, seppur molto prestazionali, il divertimento in pista finisce molto prima.

PER CONCLUDERE Insomma, per tirare le conclusioni, ad oggi la Audi RS 6 Performance è la miglior sportiva vestiva da station wagon sulla piazza. La facilità con cui ti accompagna verso velocità siderali sono il suo punto forte. Potenza di una super sportiva nella comodità di una Avant


Pubblicato da Marco Rocca, 14/12/2015
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