Il gasolio va alle stelle? Meglio farsi due conti in tasca, perché talvolta tornare alla benzina può convenire. Lo dimostra l'iniezione diretta dell'Audi, che porta il piccolo 1.6 FSI a competere a testa alta con il fratellastro turbodiesel 1.9 TDI.
SI PUNTA SULL'OTTO Forse è presto per parlare d'inversione di tendenza. Diciamo allora che si tratta di una pausa di riflessione. Il fatto però che, dopo anni di continua crescita, le auto a gasolio abbiano accusato un arretramento sul mercato non può certo passare inosservato. Il perché ciò sia accaduto è piuttosto lampante: il prezzo alla pompa del diesel è ormai arrivato a ridosso di quello della benzina. A questo punto è legittimo farsi venire il dubbio se valga la pena seguire il gruppo e continuare a testa basta a puntare sul turbodiesel o se magari non convenga tornare all'antico e scommettere sull'Otto (nel senso del ciclo).
IN ANTICIPO D'altronde, le alternative credibili e potenzialmente competitive ci sono, eccome. L'esempio viene dal Gruppo Volkswagen e dal marchio Audi in particolare. Il listino con i quattro anelli è densamente popolato di esemplari a benzina che sfruttano la tecnologia dell'iniezione diretta della benzina FSI, che con rara lungimiranza in Germania hanno continuato a sviluppare negli anni passati anche in piena "dieselmania". Un'altra mossa azzeccata in anticipo, dopo la scelta di investire in epoca non sospetta sul TDI con iniettore-pompa quando il gasolio era snobbato ancora da tutti.
SOTTO PRESSIONE Ma in cosa consiste esattamente questo FSI? Il sistema prevede che il carburante, tenuto a monte sotto pressione in un condotto tipo common rail, venga immesso dagli iniettori direttamente nella camera di combustione. Complice la particolare conformazione degli iniettori stessi, ciò assicura una nebulizzazione ottimale della benzina che, evaporando, abbassa la temperatura nella camera di scoppio, limitando il rischio di battito in testa e permettendo di aumentare il rapporto di compressione. Quando è richiesta poca potenza, il sistema consente inoltre di iniettare il carburante solo nella zona della candela, senza che il rendimento del motore ne risenta. Tirando le somme, rispetto a un benzina tradizionale, i consumi scendono e le prestazioni salgono.
FSI VS TDI Nel caso dei motori della A3 a tre porte, recentemente rinnovata con l'introduzione della calandra Single Frame, il confronto più interessante è senza dubbio quello tra il benzina 1.6 FSI e il turbodiesel 1.9 TDI. Lasciando per un attimo in disparte il vil (?) denaro, è bene soffermarsi sulle diverse sensazioni di guida che offrono le due versioni, separate sulla carta da 10 cv (115 per la FSI, 105 per la turbodiesel) e da 95 Nm (con i rapporti di forza che si ribaltano: 250 per la TDI, 155 per la FSI).
PRO E CONTRO La prima annotazione è che la 1.6 FSI è più silenziosa, non solo a freddo, dopo l'avviamento, ma in ogni condizione di guida. La 1.9 TDI risulta invece più pronta non appena ci si mette in movimento. Il già citato vantaggio di coppia è tangibile ogni volta che si solletica l'acceleratore ai regimi intermedi e assicura una maggiore elasticità in ripresa. Questa è forse il principale punto debole dell'FSI, che consiglia di fare bene i propri conti e di mettere mano al cambio prima di iniziare una manovra di sorpasso quando in senso opposto sopraggiunge in lontananza qualcuno. Il fiore all'occhiello dell'A3 1.600 a iniezione diretta è invece la grande regolarità lungo tutta la curva di erogazione, con buone doti di allungo. La TDI è per contro un po' ruvida quando la lancetta del contagiri si avvicina alla zona rossa.
UN PUGNO DI EURO In fatto di prestazioni assolute, la FSI la spunta di poco: la sua velocità massima è di 196 km/h contro i 187 della sorella a gasolio, mentre il tempo impiegato nella prova 0-100 km/h è rispettivamente di 10,9 e 11,4 secondi. Divari minimi, che nella guida nomale non si avvertono affatto. Più facile è invece rendersi conto del vantaggio della TDI in termini di consumi. Per percorrere 100 km la turbodiesel richiede mediamente 4,9 litri di gasolio, mentre la FSI ne sbevazza 6,5 di benzina. Ai prezzi attuali praticati alla pompa, significa che con la A3 TDI si risparmiano in carburante tra i 2,50 e i 2,60 euro ogni 100 km e che occorre percorrere 50.000 km circa per recuperare dal benzinaio il maggior esborso richiesto all'acquisto, pari a 1.300 euro.
FUTURO INCERTO Questo ragionando a spanne e chiudendo volutamente un occhio sulle risibili differenze che emergono a livello di tassa di proprietà, assicurazione e manutenzione ordinaria, che giocano comunque di norma tutte a vantaggio della versione a benzina. Una grossa incognita resta invece sulle quotazioni che avranno in futuro le due A3 da usate. A oggi il mercato continua a preferire le turbodiesel ma se i prezzi dei carburanti dovessero allinearsi non sono da escludere colpi di scena. Ce n'è insomma a sufficienza per fare un pensierino alla FSI.
IN ARRIVO Intanto, l'Audi ha appena introdotto nella gamma A6 una nuova versione 2.0 FSI turbo da 170 cv che in una prima presa di contatto ha dimostrato eccellenti doti spunto, con un'erogazione piena e pastosa. Per ora questa versione è riservata al mercato interno tedesco ma non è detto che a breve non possa arrivare anche dalle nostre parti, a cimentarsi in un segmento tipicamente dominato dalle turbodiesel. E se all'Audi fossero stati lungimiranti anche questa volta?!