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Alfa Romeo MiTo 2014


Avatar di Luca Cereda, il 04/11/13

11 anni fa - Nuova linfa con il TwinAir da 105 cv

Nuova linfa con il TwinAir da 105 cv, vera novità dell'Alfa Romeo MiTo 2014. Il resto sono interventi di micro-cosmesi

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UNA FACCIA, UNA ALFA Adesso la MiTo è tutta sua sorella maggiore, Giulietta. Ritoccata in viso da micro interventi cosmetici sulla calandra, completata da una cornice cromata, e sui fari, ora bruniti, l’Alfa Romeo MiTo 2014 si rilancia puntando da un lato sul family feeling e, dall’altro, sugli aggiornamenti tecnologici. Nella fattispecie un nuovo motore (il TwinAir da 105 cv) e un upgrade dell’infotainment: le novità vere finiscono qui. Il resto rientra nella ciclicità dei cambi di guardaroba.

COLORERIA L’Alfa Romeo MiTo 2014 arriva infatti anche con inedite proposte cromatiche per la carrozzeria (grigio antracite) e per gli interni. La bella plancia ondulata, ad esempio, guadagna una specifica lavorazione nera sulle versioni Impression, Progression e QV Sportiva, e bicolore nero-grigia o nero-rossa sulla MiTo Distinctive. Si continua quindi con i nuovi sedili sportivi con inserti bianchi abbinati al pacchetto QV Sportiva e i nuovi rivestimenti per le MiTo Distinctive e Quadrifoglo Verde. Poi, si passa all’infotainment.

NERD AL VOLANTE Il dispositivo Uconnect con schermo da 5 pollici aveva già tutti i requisiti necessari per interagire con i device più diffusi, che fossero smartphone o lettori Mp3. Ora si arricchisce di un’interfaccia Bluetooth più evoluta in grado di gestire le chiamate telefoniche o di leggere tramite la tecnologia text-to-speech gli SMS ricevuti direttamente sullo Uconnect, e di un sistema di audio streamingper riprodurre in streaming i file musicali e le web radio dal proprio smartphone. Così anche i nerd al volante sono serviti.

MOTORI Gli alfisti puri, però, avranno certamente più a cuore quanto di nuovo si nasconde sotto il cofano della MiTo 2014. Ovvero la versione più potente del TwinAir, già sdoganata su altri modelli del Gruppo Fiat, proposta come sostituta più brillante all’omologo bicilindrico da 85 cv. I suoi 105 cv e 145 Nm accorciano i tempi nello 0-100 (11,4 secondi) pur mantenendo basso, secondo quanto dichiarato dalla Casa, il profilo nei consumi: 4,2 litri di benzina ogni 100 km. Per il resto, la gamma motori rimane come prima, con il 1.3 da 85 cv ed il 1.6 da 120 cv quali uniche alternative a gasolio a fronte di ben altri tre benzina: 1.4 da 70 e 78 cv, 1.4 MultiAir da 170 cv. Cui si aggiunge la variante benzina-GPL con motore 1.4 da 120 cv.

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PREZZI Per una MiTo 2014 servono minimo 14.900 euro (tant’è il prezzo della 1.4 70 cv Impression). Ma alla MiTo con il nuovo bicilindrico da 105 cv si accede con non meno di 18.000 euro, sfiorando i 19.000 (18.800, per la precisione) per averla ben equipaggiata (negli allestimenti Distinctive o SBK). Il GPL si assesta a 20.500 euro mentre il diesel oscilla tra i 17.700 della 1.3 JTDm in allestimento Progression e i 21.827 euro della MiTo 2014 1.6 da 120 cv. Il top resta sempre la Quadrifoglio Verde con il 1.4 MultiAir da 170 cv: costa 22.432 euro.     

COME VA Passano gli anni ma la MiTo rimane una delle segmento B più piacevoli da vedere e da guidare. La sua carrozzeria  pare uscita da una matrioska della 8C e trasuda una sportività sincera. Le sole controindicazioni si traducono, all’interno, in un’abitabilità posteriore striminzita e in una scarsa visibilità attraverso il lunotto, piuttosto sottile.

CURVA CON LA Q Chi siede al volante, invece, se la gode. L’Alfa Romeo MiTo 2014 si disimpegna agilmente nelle manovre più comuni e tra le curve fila via dritta come incanalata su due binari, senza mai coricarsi troppo grazie a un assetto neutro, che infonde tanta sicurezza. Tanta confidenza deriva anche dal puntuale aiuto dell’elettronica, qualora si esageri nel guidare sporco: l’intervento del differenziale Q2 in questi casi è sempre efficace nel mantenere lineare la traiettoria in uscita di curva.

GUIDO “D” GUSTO Della MiTo non mi entusiasma invece la manovrabilità del cambio manuale, con leva dalla corsa abbastanza lunga, e il feedback dello sterzo (un po’ vuoto al centro, ma comunque preciso) in modalità “Normal”. Fortuna che il DNA è di serie su tutte le versioni della MiTo, e semplicemente spostando la leva di questo manettino passo in automatico alla configurazione Dynamic. Che non influisce solo sulle risposte dello sterzo (così decisamente più diretto) e dell’acceleratore (più sensibile), ma modifica anche la curva di coppia del motore, mettendo a disposizione, nel caso del TwinAir da 105 cv, un picco di 145 Nm a 2.000 giri/min (anziché 120 Nm a 1750 giri/min, come accade in Normal). In Dynamic, poi, l’ESP diventa più permissivo.

PICCOLO MA ARZILLO Scegliere il settaggio sportivo significa anche sentire più forte e più chiara (che in “Normal”) la voce del TwinAir, già provato (con pari potenza) su altri modelli e mai apprezzato quanto sulla MiTo. Occorre abituarsi al suo frullare, peraltro non così assillante sulla MiTo, ma questo bicilindrico si rivela, qui, sorprendentemente vivace e incline ad assecondare le velleità sportive della piccola del Biscione. Per una guida brillante va tenuto su di giri: il bello arriva tra i 2500 e i 3000 giri, quando la spinta si fa più energica; per una guida in souplesse, invece, la ripresa nelle marce alte è discreta e nulla più. In autostrada, infine, si ha sufficiente riserva di potenza per un sorpasso e, una volta messa la sesta di riposo, la sua indole canora si attenua. Rimandati alla prossima prova i consumi: serve un test più lungo e probante per capire se l’ottimismo della scheda tecnica (4,2 l/100 km) è giustificato.


Pubblicato da Luca Cereda, 04/11/2013
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