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L'Alfa Romeo Giulietta TCT offre con un sovrapprezzo di 1.700 euro un buon cambio a doppia frizione in alternaticva al solito manuale. Gli abbinamenti possibili sono con il 1.400 MultiAir e il due litri JTDM-2 da 170 cv.
PARTO GEMELLARE Meglio dirlo subito: stavolta è inutile star lì a lambiccarsi il cervello per cercare d’interpretare in modo simpatico la sigla TCT con cui è battezzato il nuovo cambio Alfa Romeo che debutta sulla Giulietta. Se con il robotizzato del gruppo Fiat DFN le tre lettere stavano per Dolce Far Niente, qui bisogna far giù la polvere dall’inglese, trovandosi davanti alla Twin Clutch Transmission, letteralmente trasmissione a frizioni gemelle o, come si suol dire, a doppia frizione.
METTE D’ACCORDO TUTTI Questo genere di cambio sta riscuotendo sempre più successo sul mercato. Le Case ne apprezzano i costi ragionevoli e le dimensioni compatte, mentre la clientela sorride, potendo portare a casa un cambio che funziona dolcemente in modalità automatica ma che all’occorrenza si può far lavorare sportivamente in quella sequenziale. L’Alfa Romeo Giulietta TCT svolge tra l’altro il tema del cambio a doppia frizione in modo originale, puntando su due frizioni a secco, invece che a bagno d’olio. In questo modo i tecnici possono garantire un risparmio di peso (l’intero cambio pesa 81 kg), una maggior efficienza e una miglior integrazione con il sistema Start&Stop. A chi fosse interessato a una descrizione tecnica approfondita consiglio comunque di guardare il video realizzato dalla stessa Alfa Romeo, che spiega per filo e per segno tutte le caratteristiche del TCT (per vederlo basta cliccare la foto grande qui sopra).
INNOCUA SCHIFOFRENIA Dettagli a parte, interessa ricordare che l’Alfa Romeo Giulietta TCT è una macchina dalle molte personalità. Tutta l’elettronica di bordo (cambio, sterzo, risposta del motore, etc...) può infatti essere regolata secondo tre diversi programmi tramite il manettino del DNA (Dynamic, per la guida allegra, Normal, per l’uso quotidiano, e All weather, per muoversi con piede felpato sui fondi viscidi), mentre la selezione delle marce può essere delegata alla centralina elettronica o gestita dal pilota tramite la classica leva o le palette al volante in tutte e tre le suddette modalità.
DI BENE IN MEGLIO La Casa promette vantaggi concreti, oltre al maggior piacere di giuda. Il cambio TCT è disponibile infatti in abbinamento a due motori, il 1.400 Turbo benzina MultiAir in versione da 170 cv e il due litri turbodiesel JTDM a sua volta con 170 cv, e in entrambi i casi, leggendo la scheda tecnica, si nota un miglioramento dell’efficienza rispetto agli esemplari a cambio manuale. Per l’Alfa Romeo Giulietta 1.4 TB MultiAir 170 cv TCT si parla così di 218 km/h di velocità massima, di un crono di 7,7 secondi nello 0-100 (7,8 per la manuale) e di un consumo di 5,2 litri/100 km nel ciclo combinato di omologazione (5,8 per chi si dà al fai-da-te con il cambio). Per la Giulietta 2.0 LTDM 170 cv TCT il consumo è invece di 4,5 l/100 km (contro 4,7), il tempo nello scatto è di 7,9 secondi (e non 8 netti), con la velocità di punta nuovamente di 218 km/h.
NOVITA’ A RAFFICA A parità di allestimento, Progression, Distinctive o Exclusive che sia, l’Alfa Romeo Giulietta TCT costa 1.700 euro più della manuale ed è già disponibile nelle concessionarie. A margine va ricordato che la gamma della compatta del Biscione si amplierà a breve con il lancio di ulteriori versioni. A metà febbraio sarà la volta della 1.4 Turbo Benzina da 105 cv mentre alla fine dello stesso mese toccherà alla 1.4 Turbo Benzina GPL da 120 cv.
SI PARTE DAL DOLCE Muovendo i primi passi con l’Alfa Romeo Giulietta 1.4 TB MultiAir 170 cv TCT in Normal, la prima impressione che si fissa nella testa è che le cambiate siano davvero dolci. Non che sia una novità per i cambi con due frizioni: se non si viaggia a rotta di collo, strapazzando l’acceleratore, la loro staffetta rende sempre le cambiate quasi inavvertibili e il TCT non fa eccezione, garantendo una progressione fluida e regolare. La buona disponibilità di coppia permette alla centralina di snocciolare una marcia dopo l’altra, a tutto vantaggio del comfort e dei consumi, senza che la brillantezza di marcia ne risenta. In ogni caso basta affondare il tackle sull’acceleratore per ottenere una scalata tutto sommato tempestiva.
IN PRIMA PERSONA Passando alla funzione Dynamic, la centralina tende a tenere il motore più su di giri selezionando d’ufficio una marcia più corta in ogni situazione. Questa modalità si apprezza però davvero solo se viaggia con il coltello tra i denti e adottando uno stile aggressivo. Guidando veloci ma puliti ci trova infatti a fare i conti talvolta con scalate fin eccessive che comunque danno fastidio più ai timpani che non alla fluidità dell’azione. Chi ha il piede pesante è però meglio che prenda in prima persona il comando delle operazioni e inerisca le marce da sé: la velocità di cambiata non è fulminea ma comunque buona e non esiste il rischio di errore.
AFFINITA’ DI COPPIA La modalità Dynamic sembra funzionare meglio in quando il cambio TCT è abbinato al motore turbodiesel. In questo caso, infatti, sembra che l’elettronica abbia meno l’ansia di tener su di giri il motore, come se si sentisse rassicurata dalla maggior disponibilità di coppia. Neanche a dirlo le cose vanno meglio anche quando ci si muove in souplesse, visto che il tiro del motore è ottimo a ogni regime e assicura rilanci vivaci qualunque sia la marcia inserita.