Nuova faccia per la piccola Alfa, più arrabbiata e più nasuta. Restyling rischioso ma riuscito a pieni voti. Sotto il bell'abito tutto Alfa Romeo la meccanica non cambia, se non per le nuove sospensioni.
COM'E'
Difficile mettere le mani su linee così forti e personali come quelle della 147. Il chirurgo plastico deve avere testa, gusto e mani esperte. Per l'occasione si tratta di mani germaniche con passione latina, quelle del responsabile del Centro Stile Alfa Wolfgang Egger, aiutate dalle solite matite consulenziali dei carrozzieri italiani. Pochi tocchi e la 147 diventa più arrabbiata e più giovane, semmai avesse avuto bisogno di una cura ringiovanente. La meccanica cambia poco, se non per sospensioni rivedute e corrette di serie soltanto sulle versioni più potenti.ARIA DI CASA
Con il restyling della 147, tutte le Alfa hanno ora la stessa faccia, con lo sguardo più nervoso e lo scudetto che più grande non si può. Cambia il frontale, più puntuto e più Alfa, forse anche meno originale rispetto alla prima 147 con fari a punta che proteggono tre luci tonde di differente diametro. Forse meno originale, ma decisamente ben integrato con le fiancate, con il nasone scudettato che contribuisce ad accentuare le linee del cuneo che si chiude con la coda. Il tre quarti anteriore è un gran bel vedere.ROTONDITA'
Meno Arese e più Pomigliano d'Arco (dove viene costruita) nella coda della 147. Il posteriore è più mediterraneo, con il portellone più bombato, luci più grandi e il lunotto più puntuto verso il basso. Ben fatto, a parte la malsana idea di appiccicare al bordo inferiore del portellone una inutile cornice cromata, fuori luogo come un babà nel risotto alla milanese. Un tocco inutile che fa tanto Opel Astra, come se la 147 avesse (ingiustificati) complessi di inferiorità... La versione a cinque porte mantiene la maniglia della portiera nascosta nella cornice nera, per non rovinare l'effetto coupé.RICHIAMI D'ANTAN
Anche all'interno lo stile Alfa è più evidente, con qualche cromatura applicata, in questo caso, con discrezione e buon gusto: intorno agli strumenti (rigorosamente circolari e protetti da una palpebra sagomata), intorno agli altoparlanti e sulle maniglie. Cromature che si sposano alle finiture in metallo satinato della consolle centrale, del pomello del cambio e dei comandi al volante come la pommarola in coppa alla pasta. I sedili riprendono il disegno a "cannellone" tipico della Alfa dei bei tempi e la seduta si allunga nella parte centrale per sostenere le cosce senza impicciare nelle manovre.ITALIAN STYLE
Tutta italiana è la scelta dei materiali e dei tessuti, con gusto e stile che il resto del mondo non è ancora riuscito a imitare. Come la selezione dei colori per la carrozzeria, con tinte originali, in grado di accontentare chi cerca l'eleganza come chi cerca la sportività.COMFORT SPORTIVO
Di serie (almeno per il momento) soltanto per le M-Jet da 150 cavalli, sono disponibili sospensioni rivedute e corrette, battezzate Comfort. La novità sono gli ammortizzatori dagli steli più robusti (13 millimetri invece di 11,5) e più scorrevoli grazie a guide al teflon, abbinati a nuove geometrie.SEI MOTORI
Tre motori a benzina e tre a gasolio confermati per la 147 riveduta e corretta, con il 1.6 16V da 105 cavalli che apre i giochi, poi il 1.6 16V da 120 cavalli, il 2.0 16V da 150 cavalli, il 1.9 JTD da 100 e 115 cavalli e il 1.9 Multijet da 150 cavalli a chiudere la gamma. Cambio manuale a 5 o a 6 marce, robotizzato Selespeed o Easyspeed (una novità: come il Selespeed ma con la leva "multistabile" che si blocca sulla posizione prescelta). La GTA resta in listino senza aggiornamento allo stile.LA GAMMA
Sei motori a cui abbinare tre allestimenti, Impression, Progressive e Distintive, tutti con una dotazione completa di airbag (frontali, laterali e a tendina), specchi regolabili e riscaldabili elettricamente, chiusura con telecomando, alzacristalli anteriori elettrici, filtro antipolline, sedile guida regolabile in altezza. In vendita dal 7 novembre, i prezzi restano praticamente invariati rispetto alla prima serie: si parte da 17.500 euro per la gamma a benzina e da 21.900 euro per quella a gasolio.COME VA
Sicuramente la 147 ha fascino da vendere, in assoluto e in rapporto alla concorrenza. Un po' voglia di salirci la fa venire... La calamita sportiva continua anche all'interno, con elementi sportivi e richiami alle Alfa del passato distribuiti un po' ovunque.WEIGHT WATCHERS
I sedili sono sportivi, forse più adatti ai magri che a chi si avvicina il quintale di peso, ben stretti sui reni per assicurare buona tenuta in curva. Un supporto lombare non guasterebbe, data la forma diritta dello schienale, e le regolazioni in altezza e profondità del volante sono adeguate per la media dei piloti, poco estesa in profondità per chi ha gambe lunghe e vuole tenerle distese.SU MISURA
Lo spazio sembra più misurato di quanto sia in realtà, con l'abitacolo che avvolge piacevolmente i suoi ospiti. Anche i posti posteriori sono adeguati, almeno se si decide di viaggiare in quattro. Il bagagliaio guadagna 15 litri in capacità grazie al nuovo portellone più bombato ma è sempre un po' ridotto in altezza, capace comunque di quattro belle borse da fine settimana lungo.QUESTIONE DI FEELING
L'intesa con la 147 è immediata. Da subito trasmette una piacevole sensazione di guida, di precisione nell'impostare le curve e di sicurezza se si prende troppa confidenza. Si guida con piacere nel traffico e si lascia guidare docile ai comandi di piloti esperti. Sicuramente divertente, divertente e sicura. Le sospensioni Comfort lavorano bene, confortevoli, morbide e a corsa lunga sullo sconnesso ma sportive se il cuore del pilota è da alfista DOC. Bel telaio, degna evoluzione di quello della prima 147 che, almeno per ora, continua a equipaggiare le 147 entry level. Adeguati i freni, potenti e facili da dosare a tutte le andature.M-JET 150CV
La versione più spinta del diesel common rail a iniezioni multiple ha tanta grinta e sale di giri rapidamente nelle prime due marce. Perde spinta vicino alla zona rossa del contagiri, intorno a quota 4000, ma si comporta bene in tutte le sue marce, capace di riprendere anche in sesta a 1500 giri senza troppi problemi. Non è un campione di silenziosità, ma pregevole il lavoro dei tecnici Alfa Romeo che sono riusciti a far suonare un motore a gasolio con una intonazione che ricorda quella delle vecchie Alfa, come la Giulia o l'Alfetta. In velocità, una rumorosità di cui sono omogeneamente colpevoli l'aerodinamica, il rotolamento delle ruote e la meccanica si diffonde nell'abitacolo, senza disturbare la conversazione ma risultando affaticante nei lunghi viaggi. Il cambio manuale a sei marce non è un cambio sportivo, con la corsa della leva non proprio corta e innesti poco decisi, ma a prova di errore nella guida comune.Pubblicato da M.A. Corniche, 19/10/2004
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