Il suv giapponese rinuncia a cambio cvt e motorizzazione ibrida. Ecco come se la cava su strada
DOMANDA C’è che la Toyota C-HR hybrid mi era piaciuta, e non poco, e a leggere che il suv giapponese è disponibile anche in versione con cambio automatico e il solo motore benzina a muoverla, la mia curiosità ha preso il sopravvento. Come e quanto cambiano le due sorelle?
GEMELLE DIVERSE A guardarla la Toyota C-HR 1.2 manuale è in tutto e per tutto uguale alla sorella ibrida. Mancano, naturalmente, le scritte “hybrid” sulla carrozzeria e gli inserti blu. Dentro il discorso è lo stesso e la differenza principale sta nella presenza della leva del cambio manuale 6 marce e l’assenza del pulsante EV che sulla ibrida permette di privilegiare la guida a emissioni zero. Anche in questo caso mancano all’appello i particolari blu, esclusivi della versione con motorino elettrico.
SILENZIO All’accensione la Toyota C-HR rimane praticamente in silenzio, col 1.2 che non vibra nemmeno un po’. Per sentirne la voce bisogna tirargli il collo, operazione inutile perché la (non eccezionale) coppia di 185 Nm entra a 1.500 e ci saluta una volta arrivati a quota 4.000. Da lì in poi si schiaccia la frizione e si sale di marcia. Volendo potrei raggiungere i 190 km/h di velocità massima, ma non sono in pista e il tutor veglia su di me. Dati alla mano poi so che da per passare da 0 a 100 ci vogliono 10,9”, qualcosa in meno rispetto alla ibrida.
UN PO’ LUNGO MA PRECISO Certo, il cambio automatico è una gran bella comodità ma il manuale 6 marce della Toyota C-HR non si comporta male, con innesti precisi e non troppo lunghi. Peccato però per la leva, un po’ troppo lunga per i miei gusti. Quando la strada si fa più tortuosa e bisogna iniziare a cambiare più spesso non ci sono impicci e nessuna marcia viene mai rifiutata al primo colpo. La frizione poi è leggera ma non spugnosa, così da non affaticarci il piede e restituirci un buon feeling.
LEGGERA La Toyota C-HR 1.2 manuale pesa circa 100 kg in meno rispetto alla sua controparte ibrida, il tutto a beneficio dell’agilità. Il quintale in meno si sente e il suv giapponese digerisce bene qualsiasi tipo di strada, senza rollio e con un assetto leggermente meno duro rispetto alla C-HR hybrid.
PIACEVOLE SORPRESA Con la Toyota C-HR ho percorso chilometri tra Milano e la Liguria, percorrendo strade cittadine, autostrada e strade statali. Il risultato? Il computer di bordo mi ha restituito un consumo medio di 13,9 km con un litro. Non male davvero.
QUANTO MI COSTI? Parlando di listino prezzi la Toyota C-HR 1.2 manuale è disponibile unicamente in allestimento Active al prezzo di 24.700 euro. Se volete potete approfittare del prezzo lancio fissato ora a 20.950 euro.