La Renault Twingo GT è la nuova compatta sportiva con 110 CV, trazione e motore posteriore e tanta voglia di divertire
RENAULT SPORT Quando le Renault passano sotto le grinfie del reparto Renault Sport, la squadra corse ufficiale con una lunga militanza nel WRC e nei rally Dakar, il risultato è quasi sempre una piccola bomba da corsa. Nel caso della Renault Twingo GT 2017, le amorevoli cure del reparto racing hanno dato vita a una bella compattina sportiva, adatta anche per la città. O almeno, questo è quanto sostiene Renault. Sarà davvero così? Storco sempre il naso quando mi parlano di vetture dall'animo sportivo che si prestano anche per la guida in città… qui gatta ci cova.
DIETRO E’ MEGLIO L'estetica è un argomento molto soggettivo ma le linee della Nuova Twingo non mi fanno lacrimare di gioia, lo devo ammettere. La Twingo GT che ho in prova, tutta grigia con inserti arancioni, non cambia granché le sue fattezze rispetto alla Renault Twingo di serie. Le sono però state aggiunte strisce arancioni sul cofano e sulle fiancate, oltre a vari stripping sul tetto, arancioni sono anche i gusci degli specchietti. Originali i badge laterali e posteriori che le donano un'immagine da vera hot hatch grazie alle scritte “Renault Sport” e “GT”. La zona più erogena è pero il posteriore della Renault Twingo GT: sfoggia uno spoiler aggressivo e un lunotto nero, in tinta con i privacy glass posteriori, che va a coprire con il proprio vetro tutta la zona del bagagliaio. Sportivissimo il doppio terminale di scarico cromato e l’accenno di diffusore posteriore. Non c’è che dire, il lato B fa sangue.
A MISURA D’UOMO Salendo a bordo, ho notato subito che per una piccola compatta sportiva come la Twingo GT il baricentro è davvero alto. Sto un po' sul trespolo ma i sedili sono comodi, in stile racing, regolabili in altezza e in profondità e composti con un mix di materiali tra il tessuto e la pelle, mentre il volante, rivestito di pelle traforata, è regolabile solo in altezza. La posizione di guida ha per me un limite: lo spazio per appoggiare il piede sinistro è molto vicino al sedile e questo mi costringe a tenere la gamba rialzata per il poco spazio dedicato al piede. Alla lunga ci si abitua, ma all'inizio è un po' straniante.
PLANCIA E ABITACOLO Tutto l’abitacolo è composto da plastiche rigide e non soft-touch, ma questo è normale in una piccola e non è un problema perché le plastiche usate rispettano l’estetica racing, inoltre sono curate sia nel design sia nella composizione. Al centro plancia svetta il bel display da 7” dell’infotainment R-Link Evolution: la navigazione è fluida e la risposta ai comandi immediata. Mi piace come lavora il software: è facile navigare e esplorare i menu di musica, oltre che gestire il navigatore TomTom LIVE. Peccato manchi la compatibilità con Android Auto e Apple Car Play, per collegare il proprio smartphone. Sotto il display sono presenti i comandi del clima, pochi e chiari bottoni e due manopole per la gestione della temperatura. Il clima funziona bene ed è in grado di raffreddare l'abitacolo in pochi secondi. I primi caldi, dopotutto, si fanno sentire.
PASSEGGERI STRETTI Prima di accendere il motore faccio anche un veloce giro sul divanetto posteriore. Lo spazio per i passeggeri è davvero poco, sia perché il telaio della Renault Twingo GT è lungo appena 3,60 m sia perché ulteriore spazio per i nostri ospiti è mangiato dal motore posteriore. Risicato, per lo stesso motivo, è anche il bagagliaio, che offre solo 188 litri in configurazione standard e può arrivare a massimo 219 litri di carico con i sedili reclinati.
FINALMENTE SI PARTEMa bando alle ciance. Accendo il turbo benzina 3 cilindri da 0,9 litri e 110 CV e mi butto nella giungla milanese. Nella guida cittadina apprezzo subito la seduta alta della Twingo che mi aiuta a tenere tutto sotto controllo. L’agilità che riesco ad avere nel traffico di città è sorprendente, e stavolta il motore montato dietro gioca a mio favore; lo spazio di sterzata, infatti, è ridotto al minimo, mentre il cambio manuale snocciola le cinque marce senza incertezze.
ASSISTENTI AL PARCHEGGIO Grazie alle sue dimensioni ridotte e all'angolo di sterzata maggiorato parcheggiare in città è davvero un gioco da ragazzi. Anche perchè i sensori posteriori e la parking camera (di serie sulla Twingo GT) collegata al sistema multimediale R-LINK Evolution, in manovra, mi permettono di avvicinare al millimetro, ma senza toccare, il paraurti della macchina che mi sta marcando a uomo nel parcheggio.
COMFORT ANCHE IN CITTÀ Nonostante le molle e gli ammortizzatori più rigidi. Nonostante l’assetto ribassato di 20mm rispetto alla versione di serie e i cerchi da 17” dal disegno da Concept Car, la Twingo GT riesce a superare, senza troppi scossoni, la maggior parte delle buche, i pavé e gli altri quotidiani ostacoli cittadini. Nell'uso day-by-day la cosa che no mi è piaciuta è il pedale della frizione, troppo duro e carico: affaticante, direi. Certo, su una piccola sportiva la frizione così dura è normale ma in città, tra una ripartenza e l'altra, non è proprio l'ideale.
RACING TRA I CAMPI Un'auto che porta sulle fiancate la dicitura Renault Sport non può certo esimersi dall'essere portata un po' a correre sulle mie strade extraurbane preferite, quindi dopo averla provata nella congestionata metropoli milanese mi sono recato verso i tornanti secchi, le lunghe curve in appoggio e le strade semi deserte, immerse tra i boschetti e le campagne dell'hinterland milanese.
EUFORIA EXTRAURBANA Sulle vie sgombre dal traffico ho liberato il soffio della turbina insieme ai 110 CV “posteriori”. Il sound roco del motore è sempre presente nell'abitacolo, più forte ai bassi regimi e più leggero dai 3000 giri in poi. Questo permette di viaggiare con una colonna sonora sportiva e mai banale. Non solo in città ma anche tra un tornante e l’altro il cambio si comporta bene, anche se negli inserimenti più rapidi bisogna un po' forzare la mano con la leva, per evitare spiacevoli impuntamenti.
ASSETTO D’OC Grazie all'assetto by Renault Sport e alla trazione posteriore, la guida è briosa. La ciliegina sulla torta di questa compatta francese è però, senza dubbio, l’assetto, la tenuta della traiettoria è davvero eccezionale e se si esagera perdendo motricità posteriore, entra subito il sistema anti-sbandamento ESC per permettermi di riprendere il giusto grip.
PROF, MA NON HO FATTO NIENTE! L’ESC, non disinreribile, è una maestra forse un po' troppo severa (perché, per me, c’era spazio per creare una sportiva ancora più divertente) e più di una volta è entrata in funzione per tirarmi le orecchie, ricordandomi che la Renault Twingo GT sarebbe passata nelle mani di un mio collega nella successiva settimana, possibilmente integra…
IL COSTO Vi chiederete infine: ma il prezzo di tutto questo? Per portarsi a casa la Renault Twingo GT da me provata servono 15.700 euro. Ne vale la pena? Considerati anche i consumi modesti che ho registrato; in città circa 6 litri ogni 100 chilometri (ma se avete il piede pesante i litri consumati salgono a 8) secondo me, sì.