Prova su strada della Mazda 6 SW 2,2 diesel con cambio automatico e trazione integrale: pregi, difetti, caratteristiche, prezzi
AMMIRAGLIA Conoscendo il livello dell'attuale produzione Mazda ero davvero curioso di provare l'ammiraglia, la Mazda 6 Wagon diesel AWD con trazione integrale e motore Skyactive-D di 2,2 litri da 175 cavalli. Lo dico subito: malgrado le aspettative fossero decisamente alte, il test con la station wagon giapponese non mi ha certo deluso e anzi mi ha lasciato piacevolmente appagato.
IL DESIGN I gusti estetici, si sa, sono personali, ma oggettivamente la linea della Mazda 6 Wagon 2017 è filante e proporzionata. Guadagna punti grazie al contrasto tra il rosso metallizzato e il color acciaio delle barre satinate sul tetto e di diversi profili cromati sui paraurti, che richiamano al fregio della calandra. Il look trasmette a colpo d'occhio l'idea di un'auto molto curata e di gran tono.
GIAPPONESE PREMIUM Sensazione confermata non appena salgo a bordo, dove trovo un abitacolo spazioso e luminoso, grazie alle ampie vetrature e agli interni in pelle beige chiaro. Dentro la Mazda è davvero ben fatta e l'ambiente è all'altezza delle berline premium. Gli accoppiamenti sono precisi e la qualità dei rivestimenti elevata. Anche le sensazioni olfattive contribuiscono a rafforzare quest'impressione, con fragranze fresche e morbide.
BAGAGLIAIO Il tunnel della trasmissione, va detto, è un po voluminoso, ma lo spazio a disposizione di chi siede dietro rimane più che abbondante, come mi aspetto da un'auto lunga oltre 4,80 metri. Ampio e sfruttabile il bagagliaio, che ha una forma regolare, una capacità minima di 522 litri e può arrivare a 1.664 litri di carico abbattendo gli schienali dei sedili posteriori (frazionati con la solita ripartizione 60:40). Un'operazione agevole tramite i pulsanti che trovo nel vano bagagli.
PRONTA ALL'ACCELERATORE Anche in movimento ho da subito impressioni molto positive. Infatti mi basta sfiorare il pedale dell'acceleratore per sentire una pronta risposta del motore. Merito non solo di quest'ultimo, ma anche e soprattutto del cambio automatico, che non si dilunga a pensare se sarebbe meglio cambiare marcia oppure no, ma fa di tutto per darmi la spinta che voglio proprio quando la chiedo.
RAFFINATA SUL PAVÉ Nel traffico i passaggi di marcia sono sempre vellutati, ma più ancora mi colpisce la silenziosità delle sospensioni, da cui non proviene alcun tamburellamento quando passo su tombini, lastroni e pavé a bassa velocità. Nessun rumorino neppure dagli arredi, come si pretende da un'auto raffinata come questa.
IL RUMORE DEL DIESEL Il rumore del motore, va detto, si fa un po' sentire in abitacolo, ma con garbo: malgrado abbia sonorità tipicamente da diesel, gira compatto e leggermente metallico. Insomma, non sarà un V12 Ferrari, ma ascoltarlo è quasi gradevole.
START & STOP Il sistema start & stop, che spegne il motore al semaforo per riavviarlo automaticamente quando voglio ripartire, richiede una pressione sul pedale del freno leggermente superiore al normale per intervenire, ma si fa presto ad abituarsi e a sfruttarlo a dovere.
LEI SI CHE MI CAPISCE L'infotainment è piacevolmente intuitivo e molto efficace, tanto nell'uso tramite il pomello sul tunnel centrale quanto coi comandi vocali, che mi capiscono al volo. Unica pecca è la resa dell'impianto audio marchiato Bose, che ha suoni puliti e fedeli, ma non avvolgenti quanto vorrei e, nell'auto in prova, si avverte qualche vibrazione dell'altoparlante nella portiera anteriore lato guida.
BELLA DA GUIDARE Quando esco dalla città e la strada lo consente provo qualche affondo sull'acceleratore, per assaporare i 175 cavalli e i 420 Nm di cui il motore è capace. Il dato di accelerazione di 9,1 secondi per raggiungere i 100 all'ora da fermi non dice tutto, infatti il tiro ai bassi regimi è entusiasmante. E anche la capacità di allungo è molto buona, anche se la spinta tende un po' a diluirsi al crescere dei giri.
AUTOMATICO DA LODE Il cambio automatico spicca anche in questa circostanza per efficacia e facilità d'uso: in manovra passo dalla marcia avanti alla retro e viceversa senza guardare e senza sbagliare un colpo. E nella guida sportiva, quando sfrutto la trasmissione in modalità sequenziale tramite le palette dietro al volante, risponde con adeguata prontezza.
COMODA MA “PIATTA” Nonostante l'assetto sia molto confortevole garantisce sempre un ottimo il controllo della scocca: anche adottando uno stile di guida poco progressivo l'auto rimane molto composta, con rollio e beccheggio davvero limitati. Al limite il comportamento è progressivo e la Mazda 6 Wagon mantiene un buon equilibrio tra sottosterzo e sovrasterzo. Non particolarmente diretto è il volante, che a sensazione richiede qualche grado di rotazione in più rispetto ad altre auto della stessa categoria, ma dall'immagine più sportiva.
CONSUMI E PREZZI Forse non da record, ma comunque buoni sono i consumi, che stando al computer di bordo in autostrada si attestano attorno ai 6 litri per 100 chilometri e salgono fino a circa 9,5 litri per 100 chilometri nel traffico urbano dell'ora di punta. I prezzi della Mazda 6 Wagon partono da circa 31mila euro, ma per averla allestita come quella in prova la spesa supera i 42 mila euro. Troppo? Niente affatto: se portasse un marchio tedesco sul cofano a nessuno verrebbe in mente di farsi questa domanda, quindi...