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Prova su strada

Vespa Granturismo


Avatar di Mario Cornicchia, il 26/03/03

21 anni fa -

La Vespa più veloce e più potente mai prodotta va ad acqua (di raffreddamento), ha ruote da 12 pollici, due freni a disco e non tradisce la filosofia della scocca in lamiera. Mantiene anche l'inconfondibile stile da insettone, perfetto nel frontale, meno riuscito in coda.

COM’E’ Più di 50 anni di storia, segnata da 138 modelli differenti. Pochi altri prodotti sono così longevi. Ora la Vespa si fa in due ed alla scocca compatta della ET4 affianca la Granturismo. Un nome che ricorda il Vespone, quello con i motori grossi dall’inconfondibile borbottio.

HI-TECH Una pietra miliare tecnologica nella storia della Vespa che per la prima volta adotta motori a quattro valvole, quattro tempi, raffreddati ad acqua da 125 e 200cc Euro2, due freni a disco da 220mm e ruote da 12 pollici.

ITALIAN STYLE Tecnologia moderna, stile classico. Le linee inconfondibili dello scooter di Pontedera si ritrovano da ogni punto di vista si guardi il Vespone. O quasi… Faro, scudo, fiancate (fisse come per la serie ET), tutto è morbidamente raccordato, elegante e piacevole da guardare. Il raffreddamento a liquido è ben mimetizzato: lo scudo è liscio come tradizione comanda ed il radiatore è ben nascosto dietro la ruota anteriore. Le griglie di ventilazione ai lati del bauletto potevano forse essere altrettanto discrete.

AAAAHHRG Tutto è splendidamente Vespa, eccetto la coda, dove lo stile precipita in un faro che non ha richiami con la storia della Vespa, un bollone rosso annegato come una bandiera giapponese in una cornice chiara e luccicante. Un bollo rosso con al centro la luce di posizione e una aureola di 8 lucette rosse quando si frena. Un’aureola kitsch che frena gli entusiasmi per un bello stile, evoluzione di quel piccolo capolavoro che è la sorella minore ET4. Un dettaglio fuori tema, una ricerca del nuovo a tutti i costi.

LAMIERA FOREVER Nelle sue linee curve la Vespa nasconde tecnologia moderna e tanto spazio. La scocca portante in acciaio offre, dichiara Piaggio, una rigidezza superiore del 250% rispetto ai semplici telai da scooter ed è più longeva delle carrozzerie di plastica. Nel guscio di lamiera Piaggio ha trovato lo spazio per un serbatoio da 10 litri e per un vano sottosella in grado di ospitare due caschi jet, un po’ stretto per la verità.

RUOTE MODERNE La lievitazione delle ruote ha portato pneumatici più moderni e di sezione adeguata alle prestazioni superiori del motore 200, (120/70 anteriore 130/70 posteriore), prestazioni che sono gestite anche da una coppia di ammortizzatori regolabili nel precarico della molla al posteriore e dal classico sistema a bielletta oscillante davanti, un sistema ormai quasi in disuso, ma elemento distintivo e inscindibile dalla filosofia Vespa.

LA GIUSTA COPPIA A frenarla pensano due dischi (come già detto la prima coppia di dischi su una Vespa) da 220mm, necessari anche perché il 200 promette di spingere il Vespone a 119 km/h.  Il motore della serie Leader è ormai una vecchia conoscenza (equipaggia con successo altri prodotti Piaggio e non solo Piaggio) e con i suoi 20 cavalli (14,7kW) e i 17,5Nm di coppia massima mette a disposizione della Gt una scuderia di qualità. Il 125 non è meno tecnologico (quattro valvole e raffreddamento a liquido, con catalizzatore e dispositivo di aria secondaria), ma per legge si deve accontentare di 15 cavalli (11kW) e 11,5 Nm per poter essere guidato anche dai possessori di patente B.

PREZZI OK I prezzi sono azzeccati, più per la 200 (in listino a 3.895 € f.c.) che per la 125 (3.555 € f.c.). Di serie, doppio cavalletto (centrale e laterale), portapacchi di alluminio e immobilizer elettronico.

COME VA Sull’ergonomia Piaggio è sempre stata avanti. La nuova Vespa non manca all’appello ed offre un posto in sella su misura, adatto a quasi tutte le taglie. La sella non è né alta né bassa, né troppo larga né troppo stretta. Il manubrio, largo quanto basta, è alla giusta distanza dal busto e alla giusta altezza. La pedana ampia consente di tenere i piedi in infinite posizioni differenti, regolandosi in sella come meglio aggrada. Tutto bene, anche dopo un coast to coast cittadino, senza indolenzimenti fastidiosi. I comandi sono i soliti Piaggio: il selettore delle frecce è di buona qualità e facile da azionare, ma manca un comando altrettanto facile per il colpo di abbaglianti.

IN DUE Belle e funzionali le pedane retrattili per il passeggero: realizzate in alluminio, scompaiono a filo carrozzeria, si estraggono in un secondo e forniscono un ottimo appoggio. Il cavalletto laterale è del tipo a patema, quello con a molla che si ha sempre paura si ritragga nel momento di appoggiarsi a terra. Un cavalletto più tecnologico, a scatto e con sistemi di sicurezza sarebbe stato sicuramente più apprezzato.

VACANZE ROMANE Buche, cedimenti, cubetti di porfido, pavé… a Roma c’è un po’ di tutto per mettere alla prova le sospensioni di uno scooter. La Vespa Granturismo passa l’esame, capace di assorbire con un aplomb da vecchia signora anche le buche più infide. Merito della scocca rigida in metallo, dei cerchi da 12 pollici e di sospensioni ben tarate. Anche il comfort acustico è di buon livello, con motori dalla voce urbana e piena.

AGILE E GAIA Passo insolitamente lungo per una Vespa, ma la maneggevolezza rimane da vera cittadina. Il surplace al semaforo è quasi naturale e non si sente il bisogno di mettere i piedi a terra, una dote da equilibrista che torna utile quando si fa lo slalom quasi fermi tra le colonne di auto. Istintiva nel cambiare direzione rapidamente, la GT si piega ai voleri del pilota senza metterlo in difficoltà, facilmente e rapidamente. Anche la prova asfalto di sapone romano si supera agevolmente, con i lisci in curva recuperati senza tachicardie.

LEVE SOTTILI Sottili come ciglia, le leve dei freni rispettano lo stile Vespa. Vanno strizzate a dovere per ottenere il massimo dai due freni a disco che frenano la Vespa in spazi adeguati.

DI FIORE IN FIORE I nuovi motori Piaggio si confermano motori moderni e potenti, qui adattati alle caratteristiche della nuova Vespa, adatti a spostamenti rapidi e facili da un capo all’altro della città. Anche il 125 spinge insospettatamente bene la GT, che accelera rapidamente e regge il confronto al semaforo con scooter più gracili. Il 200 è più pieno e ha migliori doti di ripresa, oltre che velocistiche: al massimo, il tachimetro arriva a segnare i 120 km/h.


Pubblicato da M.A. Corniche, 26/03/2003
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